Un viaggio al confine  tra arte e vita,  tra maschere e stregoni. 

Un bizzarro ponte tra palco e platea, tra attori e pubblico, è costruito dalle bellissime donne, immobilizzate da un incantesimo a causa della loro dirompente voglia di stare sempre in scena. Relegate dopo molti anni a fare le statue del teatro si ribellano per ritornare finalmente a vivere … quasi da protagoniste!

Simbolo questo della chiave di lettura che ho voluto dare al copione tratto dal romanzo di E.T.A Hoffmann, scrittore e compositore tedesco, esponente del romanticismo.

“La Principessa Brambilla”, uno splendido labirinto in cui nulla ha una forma stabile, cose e persone oscillano di continuo fra realtà e fantasia, persona e personaggio; il  tagico si tramuta improvvisamente in comico e l’eroico in buffonesco.

E’ un sogno ad occhi quello di Hoffmann, descritto come il più bel  racconto sul carnevale romano in cui un meraviglioso abito da “Mille ed una Notte” fa vaneggiare i due protagonisti, Giglio Fava e Giacinta.

Il carnevale romano, tra scherzi di vivaci maschere in festa e buffi cantastorie di piazza, libera la fantasia e ribalta una realtà che per Hoffman è qualcosa di inconcepibile, assurdo, artificioso, al contrario dei sogni e delle magie necessari alla nostra vita.

Un copione completamente modellato sul lavoro di laboratorio fatto sulle favole, i sogni e i loro impedimenti per rompere le forme stabili e le maschere che in fondo non ci appartengono per trovarne altre, forse più vive e vere. Dalle fantasie, dalle improvvisazioni nate dal gruppo, ecco che nasce una “Principessa Brambilla” calibrata sulle espressività e sulla voglia di giocare di ogni singolo allievo. Un testo in cui i fantastici giochi di specchi di Hoffman, vengono semplificati e resi più vivi per la nostra scena teatrale. Un particolare accento ho posto sulla Commedia dell’Arte perché ad aumentare la fantasia di Hoffmann sono state anche le incisioni del francese Jacques Callot con Arlecchini, Colombine e Brighella. Così, un preciso spazio hanno i lazzi della Commedia dell’Arte in cui le avventure di Poirrot si intrecceranno con quelle di “Arlecchino servitor di due padroni” per giocare ancora una volta con la maschera, simbolo dell’evanescenza e dell’0ambiguità del reale e in fine, per ringraziare i due arlecchini Ferruccio Soleri ed Enrico Bonavera  che hanno arricchito il laboratorio con il loro preziosissimo intervento.

La nostra Principessa Brambilla, un capriccioso gioco di specchi ed ombre, una favola teatrale che ci guida nella fantasia per divertirci e trovare il coraggio di guardare dritto verso i nostri sogni. Le maschere alla fine della rappresentazione cadono e i personaggi si mostrano nella loro “intima essenza” con ironia e umorismo in un teatro …. che è specchio della vita!

L’unica legge valida è meravigliarsi!

VERONICA BOSCARELLO

 

NOTE DI REGIA

L' identità come follia, come realtà dell' io che si divide in cento esseri bizzarri in un gioco di magia, di maschere, di fantasie e fantasmi, creature dell' aria e maghi imbroglioni , di circo delle "meraviglie" per comporre una fiaba dove i personaggi in un onirico, luminoso e incredibile luna park, un pò fatiscente ad onor del vero, si cercano, cercano sè stessi e i loro doppi all' insegna di un folle carnevale dove i protagonisti si inseguono e inseguono le loro identità per poi ritrovarsi e amarsi per quello che sono : immagini reali ?! C' è tutto il mio mondo, i trucchi e le maschere che tanto amo e quel brivido di follia che rende tutti i personaggi delle ombre, più credibili e più divertenti della stessa realtà. Un gioco di travestimenti, magie e incantesimi, la mia "Principessa Brambilla" di cui mi sono innamorato tanto tempo fa e che dedico ai due amici Giancarlo Nanni e Manuela Kusterman che me la fecero conoscere attraverso il loro magico spettacolo. Chiudo un sogno e lo faccio volare, libero di farsi trascinare dal vento del teatro per portarlo lontano, nei sogni di chi vuole continuare a giocare, libero nell' immaginazione alla ricerca del proprio io, della sua immagine "eterea". Ecco che appare... "La Principessa Brambilla" !     

Claudio Jankowski


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